sabato 19 aprile 2014

"Fiesole e i Longobardi" in mostra al Museo Archeologico

Per la prima volta riuniti tutti i reperti longobardi fiesolani e per la maggior parte mai esposti al pubblico
Mostra a cura di: Giuseppina Carlotta Cianferoni e Marco De Marco
Museo Civico Archeologico di Fiesole
16 aprile - 31 ottobre 2014

Fibule, aghi crinali, raffinati manufatti in vetro, gioielli, ma soprattutto armi: spade, cupidi di lance, coltelli e punte di freccia. E poi ornamenti di cinture, vasealllame e utensili vari. Questi i reperti, in buona parte mai esposti al pubblico, della mostra “Fiesole e i Longobardi”, che viene inaugurata oggi martedì 15 alle ore 17 e in programma dal 16 aprile al 31 ottobre 2014 nelle sale del Museo Archeologico di Fiesole (via Portigiani, 1).

La mostra è organizzata dall’Unione di Comuni Fiesole - Vaglia e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che, in occasione dei cento anni del Museo Civico Archeologico, che ricadono quest’anno, grazie anche al sostegno del Rotary Club Fiesole, hanno realizzato un nuovo allestimento della sezione altomedievale del museo. È stato così possibile riportare a Fiesole, ed esporre riunito per la prima volta in un’unica sede, tutto il patrimonio dei reperti longobardi rinvenuti sul territorio.

L'itinerario della mostra, curato dal Conservatore dei Musei di Fiesole, Marco De Marco, e da Giuseppina Carlotta Cianferoni, Funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, presenta una sessantina di reperti databili fra gli ultimi decenni del VI e tutto il VII secolo, che sono stati rinvenuti in contesti di sepolture, le cui prime scoperte risalgono alla fine dell’Ottocento.

Fra questi si annoverano le crocette, esempio di tecnica orafa, i raffinati calici in vetro soffiato e l’umbone di scudo riccamente decorato. Di particolare suggestione sono poi le ricostruzioni delle tombe. Quattro quelle esposte e relative a un guerriero, una donna d'alto lignaggio, un maestro d'ascia e una bambina, a rappresentare le sepolture più significative fra quelle individuate nell’Area Garibaldi, lo spazio che si estende alle spalle del Palazzo Municipale. Qui è emersa, dopo un lungo e paziente lavoro iniziato 20 anni fa, una estesa necropoli - al momento sono più di 40 le sepolture rinvenute ma lo scavo è tutt'ora in corso - che, sommate a quelle già note di fine Ottocento, portano a un centinaio le tombe venute alla luce in vari luoghi del centro cittadino e che fanno salire di diritto Fiesole alla ribalta dell'archeologia longobarda.

La ricchezza dei corredi recuperati ha fatto pensare che quest’area fosse destinata alle sepolture del gruppo dominante. Le indagini condotte sul campo dagli archeologi, e coordinate nei vari anni dalle Funzionarie della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana Anna Rastrelli, Giuliana Guidoni, Giuseppina Carlotta Cianferoni, sono state affiancate dalle ricerche dell’antropologa Elsa Pacciani che, con la sua equipe, ha effettuato uno studio approfondito sui resti ossei.

Ma chi erano i Longobardi? Invasori rozzi che devastarono e seminarono il terrore, oppure un popolo di migranti già romanizzato? Il dibattito su questo popolo guerriero che nel 568, al seguito del re Alboino, scese dalla Pannonia nella Penisola è ancora aperto. Un contributo e nuovi spunti di riflessione è quanto si propongono di offrire le iniziative che saranno organizzare per tutto il periodo della mostra. Spazio anche all’archeologia sperimentale con i laboratori didattici di oreficeria e di tessitura, realizzati nell’ambito delle “Domeniche ai Musei”. L'archeologia fiesolana e i ritrovamenti delle ultime campagne di scavo saranno inoltre al centro di una serie di incontri di studio, organizzati nei prossimi mesi.
La mostra “Fiesole e i Longobardi” è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale, in particolare dall’assessore alla Cultura Paolo Becattini, che ha così inteso valorizzare i cento anni del Museo Civico Archeologico che si sono aperti con la presentazione del volume “Fiesole Museo Civico Archeologico. Un secolo di Bellezza” (Edizione Polistampa). Fra le iniziative di prossima attuazione vi è l’inaugurazione dei nuovi pannelli tattili per ipovedenti, dono del Rotary Club Fiesole e destinati all’Area Archeologica e alle sale del Museo. Si tratta di tavole didattico-divulgative, con planimetrie a rilievo e testi in braille, che consentiranno una comprensione immediata delle strutture e del loro rapporto con il contesto grazie ad un percorso studiato per le persone con disabilità visive.
All'interno del percorso della mostra sono presenti anche due manichini con ricostruzioni di personaggi in costume longobardo. I costumi sono stati realizzati dal gruppo "Cucito e Ricamo" della Fratellanza Popolare di Caldine. Le calzature sono opera di Paola Volpi
“Fiesole e i Longobardi”
LUOGO - Fiesole, Museo Civico Archeologico, Via Portigiani, 1
DATE – 16 aprile – 31 ottobre 2014
ORARI – aprile/settembre tutti i giorni 10.00 –19.00; ottobre tutti i giorni 10.00 –18.00
INGRESSO- 12 € intero e 8 € ridotto - venerdì, sabato e domenica comprensivo dell’Area Archeologica, del Museo Civico Archeologico e del Museo Bandini; 10 € intero e 6 € ridotto - lunedì, martedì, mercoledì e giovedì, comprensivo dell’Area Archeologica, del Museo Civico Archeologico
INFORMAZIONI - Musei di Fiesole, Via Portigiani 3; Tel. 055 5961293; infomusei@comune.fiesole.fi.it.

giovedì 17 aprile 2014

"Bernardino Luini e i suoi figli", grande mostra a Milano

Dal 10 aprile al 30 luglio 2014 l’arte del Rinascimento è tornata nelle sale di Palazzo Reale a Milano con una grande mostra dedicata a Bernardino Luini, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, con l’allestimento di Piero Lissoni e l’immagine coordinata a cura dello Studio Dondina Associati
La mostra, ospitata nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale e nella sala delle Cariatidi, racconta l’intero percorso dell’artista, dalle ricerche giovanili ai quadri della maturità, con un occhio costante, da un lato, al lavoro dei suoi contemporanei (Bramantino, Lorenzo Lotto, Andrea Solario, Giovanni Francesco Caroto, Cesare da Sesto e molti altri); dall’altro, alla traiettoria artistica dei figli di Luini, e in particolare del più piccolo Aurelio. Un intero secolo di arte lombarda va dunque in scena a Palazzo Reale, attraverso tele, tavole, disegni, affreschi staccati, arazzi, sculture in legno e in marmo, codici miniati, volumi a stampa.
Il percorso espositivo presenta una selezione di duecento opere provenienti soprattutto dalle raccolte milanesi (dalla Madonna del roseto della Pinacoteca di Brera al Gesù Bambino dell’Ambrosiana, dal Sant’Antonio del Poldi Pezzoli al ciclo con i ritratti sforzeschi del Castello Sforzesco), ma integrate da significativi prestiti europei (per esempio dal Louvre e dallo Jacquemart-André di Parigi, dall’Albertina di Vienna, dal Szépművészeti Múzeum di Budapest) e americani (dai musei di Houston e di Washington).
Il progetto, oltre ad essere la più grande retrospettiva mai dedicata a uno dei protagonisti dell’arte del Cinquecento in Lombardia, è anche una saga famigliare, quella di Bernardino e dei suoi figli appunto, che vivono in un contesto in cui l’attività artistica è un mestiere, con regole ben precise. “La mostra intende dare atto di questa concretezza dell’agire dell’artista, dentro le pratiche di bottega: un modo di procedere ben diverso dalle mitologie romantiche”, affermano i curatori.
“La mostra di Luini è nata dentro la scuola e per la scuola – sottolineano i curatori -. Nel disegnare questo progetto, infatti, ci siamo mossi come insegnanti e non (solo) come studiosi, con l’intenzione di coinvolgere direttamente gli studenti nel momento di preparazione della manifestazione: hanno collaborato infatti sia studenti di diciotto anni che giovani studiosi che si sono formati con noi”.
“Tratto questa mostra come se Bernardino Luini fosse un pittore contemporaneo – spiega l’architetto Piero Lissoni –. Ho usato la presenza di monoliti molto efficaci per allestire un’esposizione di circa 200 opere, le quali non toccano mai le pareti. Mi piace l’idea che i dipinti siano leggermente fuori contesto e che dialoghino con Palazzo Reale attraverso un intermediario, le grandi quinte appositamente create. Al contributo del mio studio si aggiungono le aziende che hanno deciso quest’anno di fare sistema con le sedi espositive milanesi per parlare a un pubblico internazionale. Milano è pronta a mostrare la sua leadership come città, al pari di Londra e di Parigi”.
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venerdì 4 aprile 2014

“I Cavalieri Templari 1118-1314” in mostra a Sermoneta (LT)

La storia dei Cavalieri Templari è avvolta da un indiscutibile alone di fascino: oltre alle vicende militari e le battaglie combattute dall’ordine, ciò che colpisce l’immaginario moderno è la complessa organizzazione dei Cavalieri Templari e tutta la simbologia religiosa e mistica che è fortemente legata ad essi. L’affascinante scenario del Comune di Sermoneta si mostra come cornice ideale per accogliere la mostra “I Cavalieri Templari 1118-1314”, in programma da sabato 5 a domenica 13 aprile 2014 presso Palazzo Caetani in Corso Garibaldi. Ad organizzarla è il Sacrum Ordinis Militum Templi e il Gruppo Nazionale Protezione Civile Cavalieri Templari, con il patrocinio del Comune di Sermoneta (LT).
Sui Cavalieri Templari si sono sempre scritte migliaia di pagine e si sono sempre costruite fantasiose leggende e miti esoterici. La Mostra “I Cavalieri Templari 1118-1314″ si basa esclusivamente su fatti storici ed inoppugnabili che mettono in luce le gesta, le opere e la storia dei mitici Cavalieri del Tempio di Gerusalemme.
Nella Mostra verranno esposte  riproduzioni di armi e armature del XII e XIII secolo,  plastici  riproducenti  fortezze della Terrasanta e costruzioni Templari, oltre alle riproduzioni di documenti storici ed oggettistica. Nella Sala Sigilli, sabato 5 aprile alle ore 17,30 vi sarà la presentazione della Mostra alle autorità. Durante tutto il periodo la mostra sarà visitabile dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 16.30 alle ore 19.
Sabato 12 aprile in aula consiliare si terrà la conferenza su “Le Armi al tempo dei Templari – simbologia, storia, evoluzione” (relatori: Prof.ssa Sandra Mazza, Gran Maestro dell’Ordine S.O.M.T. Cavaliere Augusto Fenili, Gran Ufficiale Cerimoniere dell’Ordine S.O.M.T. Cavaliere Marco Pozzuoli).
Domenica 13 aprile ci sarà infine la “Giornata Medievale”, con l’allestimento di un accampamento Templare  e vi sarà una dimostrazione di duelli di uomini d’arme, il tutto a cura della Compagnia D’Arme Sancto Eramo. L’ingresso è libero.

giovedì 3 aprile 2014

"Forma e vita di una città medievale. Leopoli-Cencelle" mostra a Roma

I magnifici spazi dei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali ospitano dal 3 aprile al 27 luglio 2014 la mostra Forma e vita di una città medievale. Leopoli-Cencelle, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, dalla Sapienza Università di Roma e dall’Università “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e il sostegno di Porti di Roma e del Lazio.
L’esposizione è una ‘memoria ritrovata’ su una delle rare città di fondazione altomedievale in Italia, dalla sua consacrazione, il 15 agosto dell’854, fino al XVII secolo. Leopoli sorse per volontà di papa Leone IV, al quale si erano rivolti gli abitanti di Centumcellae (odierna Civitavecchia lungo il litorale laziale a Nord di Roma) per chiedere aiuto contro le incursioni saracene.
Il percorso espositivo offre la possibilità di leggere archeologicamente la nascita e lo sviluppo di uno dei due esempi di città a fondazione papale esistenti al mondo (l’altro è la Città del Vaticano) attraverso tre diverse fasi: da centro di tradizione classica – sede vescovile al momento del suo impianto – a realtà comunale stabile, fino alla riconversione in azienda agricola, legata all’economia di indotto della produzione di allume, alla metà del XV secolo.
Nella prima sezione si mostrano i resti della città altomedievale, fondata su un centro etrusco, come indica un magnifico sarcofago appena rinvenuto ed esposto. La città, posta su un’alta collina per metà circondata da burroni e dirupi, permetteva di far scorgere eventuali attacchi da parte dei saraceni e di chiunque volesse occupare il porto di Centumcellae. La sua collocazione la rendeva ideale baluardo per Roma.
La seconda sezione racconta il successivo sviluppo, tra XII e XIII secolo, in un percorso fra case e botteghe di ceramisti, fabbri, mugnai, calzolai, osti, campanari di una città medievale vitale ed articolata.
La trasformazione di Cencelle in tenuta agricola, affittata nel 1532 al cardinal Farnese per poi passare definitivamente alla Camera Apostolica, occupa la terza e ultima sezione della mostra.L’individuazione di giacimenti di alumite sui Monti della Tolfa diede avvio ad un’imponente operazione di estrazione e trasporto del minerale verso i porti tirrenici, in particolare quello di Civitavecchia. I dati archeologici, meglio delle attestazioni documentarie, permettono di affermare che l’assetto urbano che si era delineato tra XII e XIV secolo viene ampiamente ripristinato dopo il terremoto del 1349  e  che fino al XVI secolo ci sono stati continui interventi di restauro e/o rifunzionalizzazione degli spazi.
La mostra è arricchita, oltre che da un plastico della città e da un video, dall’offerta di visite guidate e laboratori didattici per le scuole e per il pubblico. Docenti dell’Accademia delle Belle Arti a Roma propongono invece incontri sulla storia del costume antico, sulle tecniche di tintura dei tessuti e sulla fusione a cera persa nel periodo tardo antico.
Orari:
Dal 3 aprile al 27 luglio 2014
Da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00;
La biglietteria chiude un’ora prima
Chiuso il lunedì

Informazioni
060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

mercoledì 2 aprile 2014

Ferrara al tempo di Ercole I d'Este

Ferrara al tempo di Ercole I d'Este
Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città
da domenica 6 aprile a domenica 13 luglio 2014
L’evoluzione del Palazzo Ducale
Inaugurazione presso la Residenza Municipale
venerdì 4 Aprile 2014, ore 11
Piazza Municipio n. 2
info 0532 419111  www.comune.fe.it
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.30
Gli scavi archeologici e i materiali
Inaugurazione al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
sabato 5 aprile 2014, ore 17
Via XX Settembre n. 122
info 0532 66299
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 17 (chiusura biglietteria ore 16.30)
Ingresso  € 5,00 incluso nel biglietto del museo
I lavori di riqualificazione del centro storico di Ferrara hanno consentito di realizzare una serie di indagini archeologiche che hanno fornito nuovi elementi utili a comprendere meglio il complesso palinsesto costituito dalle residenze estensi.  Gli scavi archeologici hanno interessato l’area dell’attuale piazza Municipale, del retrostante Giardino delle Duchesse, dell’edificio che ne costituiva la cerniera verso nord - noto come “ex Bazzi” - e più recentemente tutto il percorso di corso Martiri della Libertà. Altri interventi effettati all’interno del Castello Estense, seconda residenza in ordine di tempo degli Estensi, hanno fornito ulteriori dati su alcune parti dell’edifico tra cui la zona dei famosi “Camerini d’alabastro”.
Si è dunque avuta l’occasione di investigare un’area che fu oggetto di una delle più importanti operazioni di trasformazione urbana avviata da Ercole I, culminata nella famosa Addizione erculea del 1492.
Già dal 1470 il Duca si era posto l’obiettivo di un radicale rinnovamento dell’assetto cittadino, rimodernando prima tutti gli edifici che si affacciavano sulla vecchia piazza comunale, per poi passare alla residenza ducale. Nel 1479 venne creato il nuovo Cortile Ducale, corrispondente all’attuale piazza Municipale, realizzato abbattendo parte della precedente residenza, la nuova ala sul Cortile e il Giardino interno.
I risultati delle indagini archeologiche sono ora i protagonisti di due mostre incentrate su "Ferrara al tempo di Ercole I d'Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città" curate, per la parte archeologica,  dall'archeologa della Soprintendenza, Chiara Guarnieri.
La prima mostra, dedicata specificatamente a "L'evoluzione del Palazzo Ducale", espone tavole tematiche sul  palazzo e sugli affreschi scoperti durante i restauri e sarà inaugurata venerdì 4 aprile, alle ore 11, nella Residenza Municipale in piazza Municipio 2 a Ferrara (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.30, info info 0532 419111  www.comune.fe.it).
La seconda, ospitata al piano nobile del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, è incentrata su "Gli scavi archeologici e i materiali" rinvenuti nelle indagini e ha come temi principali la vita a corte e l’aspetto del palazzo estense, illustrati attraverso i numerosissimi reperti rinvenuti negli scavi (inaugurazione il 5 aprile 2014, ore 17).
Leggi tutto il programma completo online.