giovedì 9 marzo 2017

“Hoc instrumentum scripsi ego”, mostra a Caiazzo (CE)

Lo scorso 13 dicembre, dopo un deposito di decenni presso l’Archivio di Stato di Napoli, la Diocesi di Alife-Caiazzo ha riportato a casa oltre 1000 pergamene appartenenti all’antica Diocesi di Caiazzo.
L’intero fondo comprende 1411 documenti che coprono un arco di tempo compreso tra l’anno 1007 e il 1887, oggi conservate nei locali del rinnovato Archivio storico diocesano a Caiazzo.
In una mostra allestita dal 25 marzo al 1 aprile 2017 nella Chiesa Concattedrale di Maria SS. Assunta e S. Stefano Menecillo, la Direzione dell’Archivio Storico Diocesano intende sintetizzare le dinamiche del recupero di tale patrimonio documentario – bene di notevole valore storico per la Diocesi e la città di Caiazzo, attraverso un percorso espositivo tematico in grado di trasmettere al visitatore la reale portata dei risultati raggiunti.
“Hoc instrumentum scripsi ego”: il notariato caiatino nelle pergamene dell’archivio dell’Antica Diocesi di Caiazzo è il titolo della mostra che sarà inaugurata il giorno 25 alle 11.30, e che vedrà accanto al Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo e al direttore dell’Archivio, dott. Luigi Arrigo con il suo staff, due presenze d’eccezione:  Mons Pagano dell’Archivio segreto Vaticano e il dott. Paolo Franzese, Direttore dell’Archivio di Stato di Napoli.
L’attesa per molti studiosi, cultori, o semplicemente curiosi è per alcuni documenti in particolare che richiamano devozione, fede, storia. Si tratta della Pergamena di Santo Stefano dell’anno 1007 e due documenti del conte di Alife, Rainulfo, corrispondenti a due donazioni, la prima al vescovo di Caiazzo, Orso (1117), la seconda ad un privato (1129).
L’esposizione proporrà ai visitatori il tema del notariato così come ricavabile dai documenti a disposizione, ponendo particolare attenzione al periodo riferibile alla seconda metà del XIII secolo. Le ragioni di questa scelta affondano le proprie radici nell’interesse suscitato dai documenti appartenenti a questo periodo cronologico, che evidenziano la vivacità politica e culturale di Caiazzo di quel tempo attraverso gli atti documentari di ben quattordici notai pubblici regolarmente operanti.

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